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Bologna, per rafforzare il Mice si punta sull’internazionalizzazione

3' di lettura 13/10/2016 - La Meeting Industry in Italia è in forte crescita, e trova in Bologna uno degli assi principali del nostro Paese. Ma per rendere davvero competitivo il settore bisogna ampliare la dimensione internazionale degli eventi e portare il brand cittadino al di fuori dei confini nazionali.

L’industria italiana di fiere, congressi ed eventi viaggia a ritmi di crescita sostenuti, con dati in aumento sia per il numero complessivo delle manifestazioni, sia nel numero di partecipanti. Ma il report dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi mette anche il dito nella piaga, segnalando come il nostro mercato interno abbia una dimensione ancora troppo poco internazionale, visto che 6 eventi su 10 organizzati in Italia hanno un ambito di riferimento locale, cioè la partecipazione è stata ristretta prevalentemente agli abitanti della regione di ubicazione della sede congressuale.

Aprire i confini. Gli eventi internazionali, invece, sono quelli più interessanti anche per l’impatto che generano sul territorio, perché portano il maggior numero di partecipanti, hanno maggiore durata e generano nel complesso la spesa più elevata. La difficoltà, in questo caso, sta nella ricerca di questi appuntamenti, più complicati da attrarre perché presuppongono grande capacità organizzativa e di gestione.

L’esempio di Bologna Congressi. Non è un caso, dunque, che a Bologna, una delle capitali italiane del MICE, l’internazionalizzazione sia uno degli obiettivi programmatici della strategia messa in campo quest’anno dalla società Bologna Congressi, che ha iniziato la stagione 2016 proprio all’insegna dei “grandi eventi”, ospitando il 23° Congresso dell’European Sleep Research Society, che ha visto la presenza in città di oltre duemila delegati.

Lo sportello del Comune. Per puntare ancora più in alto, Bologna Congressi - già importante punto di riferimento della meeting industry nazionale e internazionale – sfrutta il lavoro in sinergia con il neonato Convention and Visitors Bureau del capoluogo emiliano, sviluppando insieme strategie di marketing territoriale e intessendo le relazioni con i più importanti player del settore congressuale, con l’obiettivo finale di valorizzare e rafforzare il “city branding” e l’accoglienza di eventi in città. Primo passo concreto, la pianificazione di un educational tour cui hanno partecipato 40 qualificate agenzie di organizzazione e incentive house provenienti da tutta Europa.

Migliorare l’esperienza a Bologna. il Convention Bureau è stato creato agli inizi di quest’anno con il compito di svolgere azioni di comunicazione, promozione e accoglienza per una presentazione completa della “destinazione Bologna”, con un occhio di rilievo agli eventi internazionali di rilevanza sia in ambito congressuale, sia in ambito aziendale, sportivo e culturale, e l’obiettivo finale (dichiarato negli intenti) di richiamare nuovi eventi ed accogliere i turisti business. A supportare queste azioni è anche il lavoro del Comitato Tecnico di Coordinamento, che riunisce rappresentanti di Bologna Welcome e delle singole categorie, che poi avrà un ruolo decisivo sia nella definizione delle attività di marketing e comunicazione da attuare, sia nella fase di proposta di specifiche progettualità nell'ambito del settore Mice.

Ricercare una sede congressuale a Bologna. L’istituzione del Convention Bureau testimonia la vivacità nel settore della meeting industry, non solo per gli organizzatori più grandi, ma anche per altre tipologie di sedi congressuali, come rilevano i dati sul traffico della pagina che sul portale di Meeting Hub, la più completa guida del settore Mice in Italia, è dedicata proprio alle sale a Bologna. D’altra parte, il capoluogo emiliano è nella ristretta cerchia di città italiane che possono contare su più di 50 sedi adatte ad ospitare eventi di ogni tipo, e raccoglie gran parte delle manifestazioni che prendono vita al Centro Italia (che rappresentano il 27 per cento del totale a livello nazionale).

Il mercato apprezza. Proprio questa specializzazione del territorio sembra essere uno dei fattori vincenti sul mercato, come spiegano da Meeting Consultants, perché i territori che hanno elevate concentrazioni di sedi per eventi e sedi di grandi dimensioni “mostrano moltiplicatori superiori alla media in termini di partecipanti e presenze. Ciò significa che la specializzazione e la professionalità portano risultati oggettivamente riscontrabili”.


   

da Anna Capuano







Questo è un articolo pubblicato il 13-10-2016 alle 14:15 sul giornale del 14 ottobre 2016 - 270 letture

In questo articolo si parla di Anna Capuano

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