Una domenica nera per l’automobilismo italiano. Nel giorno del Gran Premio di Formula 1 a Monza, va in scena una delle peggiori gare che la Ferrari abbia offerto negli ultimi anni. A dire il vero anche l’avvicinamento alla corsa, con le qualifiche, era stato da dimenticare. Vettel e Leclerc non erano stati in grado di superare rispettivamente la Q1 e la Q2, partendo dal 13esimo e dal 17esimo posto.
Disastro Ferrari: problemi ai freni nel GP di Monza
In gara è andata anche peggio. La Rossa è stata umiliata ritrovandosi a gareggiare con i team minori nelle retrovie, ma il peggio è che entrambe le vetture della casa di Maranello vanno fuori dopo pochi giri dall’inizio della corsa per il più problematico dei guasti: i freni non funzionano. E per un pilota ritrovarsi a Monza, uno dei tracciati più veloci al mondo, senza freni, non deve essere una bella esperienza.
I primi problemi avvengono dopo soli 4 giri quando Vettel segnala il livello di criticità dei freni. Dal muretto provano a correre ai ripari: la ripartizione della frenata viene spostata tutta sull’anteriore per quanto possibile (62%-38%), ma non basta. I freni mollano Vettel alla Prima Variante dove, secondo le informazioni fornite dalla Brembo, si passa da 350km/h a meno di 90km/h in due secondi e mezzo, nello spazio di 135 metri. Decelerazione 5,5 G, carico che i superatleti della guida devono effettuare sul pedale: 195 chili. In questa simpatica situazione Vettel schiaccia, ma la macchina non rallenta. Tira dritto e sbriciola le barriere di polistirolo con l’unica conseguenza di un effetto scenografico: il freno posteriore sinistro va a fuoco e la sua corsa è già finita. A fine pomeriggio commenterà sinteticamente: “È stato meglio non avere il pubblico“. E di certo non gli si può dare torto.
Leclerc accusa e distrugge tutti: “Macchina troppo difficile da guidare”
Stessa sorte capita poco dopo al collega Leclerc, impegnato a rincorrere dopo aver superato le due Alfa. Alla Parabolica il francese ci arriva a 220Km/h, poi un piccolo errore e una macchina davvero complicata da gestire fanno il resto: la vettura tira dritto e si infrange contro le barriere. Tanto spavento, ma nessun danno per il pilota.
L’unico vero danno, probabilmente, lo procura proprio Leclerc alla scuderia commentando lo stato della macchina: “Onestamente è troppo difficile da guidare“. Un errore di onestà e non un alibi. Leclerc ha cercato di spingere oltre il limite una macchina che non ha mai convinto e che continua a collezionare insuccessi. E qualcuno, da Maranello, dovrà risponderne.