Ponte Morandi – A quasi due anni dalla tragedia del Ponte Morandi che ha causato 43 vittime, si cerca di sciogliere la matassa riguardante la sua gestione ma la situazione non è facile. Probabilmente lo si farà con un Consiglio dei Ministri che verosimilmente si terrà lunedì. Il governo ha posto delle condizioni: in mancanza di queste scatterà la revoca della concessione a Benetton.
Intanto, la Corte costituzionale ha ritenuto non fondate le questioni relative all’esclusione legislativa di Autostrade dalla procedura sull’affidamento delle opere di demolizione e di ricostruzione del viadotto. La sentenza è confermata dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli: sarà Autostrade a gestire il nuovo ponte di Genova. Il braccio di ferro politico si è acceso subito dopo le parole della ministra: il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, attacca: “Voi ridate il ponte ad Autostrade senza ottenere nulla”. Critico anche il M5s, con Luigi Di Maio che su Facebook ammonisce: bisogna “mantenere le promesse fatte”, e cioè che “i Benetton non avrebbero più gestito le autostrade”. Se da una parte i Cinque Stelle continuano a chiedere la testa dei Benetton, il leader di Italia viva Matteo Renzi dice, invece, che è impossibile estrometterli.
PONTE MORANDI, SCONTRO POLITICO
Il M5s non sembra, però, intenzionato ad arretrare: “Senza il Movimento 5 Stelle al Governo il tema della rimozione della concessione autostradale ai Benetton non sarebbe mai entrato nemmeno nel dibattito politico. E non ci vuole la sfera di cristallo per indovinarlo tantomeno una laurea per capirlo. I Benetton con le Autostrade italiane fanno i comodi loro da decenni, li hanno fatti sotto tutti i governi di sinistra e destra, sovranisti e non. Li hanno fatti con Berlusconi, con Bossi, con Salvini, con la Meloni, con Renzi, con Prodi e con chi li ha anticipati”, ha scritto in un post su Facebook il sottosegretario Manlio Di Stefano.
Il presidente del Consiglio Conte tenta di mediare da Madrid: “Il dossier sarà chiuso entro questo fine settimana. La situazione è paradossale e rischia di diventare assurda, fino a quando il concessionario è Autostrade è evidente che il Ponte non può che essere automaticamente nella concessione di Autostrade”, ha spiegato.
Intanto, mentre divampa lo scontro tra opposizioni, proseguono i lavori sul nuovo ponte di Genova che prenderà il posto. Le immagini, da un drone, mostrano lo stato di avanzamento del cantiere.