
Buone notizie in vista: le sedie a rotelle potranno finalmente raggiungere il Crescentone. E’ arrivato, dopo tanto penare, l’accordo tra la Soprintendenza e il Comune per quanto riguarda i diritti dei disabili: è previsto infatti che si abbatterà la barriera architettonica costituita dal gradino, nonostante quest’ultimo sia elemento storico e parte costitutiva di piazza Maggiore dal lontano 1934. Giusto così.
L’intesa, inoltre, riguarda anche due scivoli ai lati: su questo punto si era poi scatenata una battaglia di carte tra lo stesso Palazzo d’Accursio e gli uffici di Piazza Quattro Novembre. Alla fine, tutto risolto. Come? In pratica gli scivoli saranno costruiti con la stessa pietra che compone la pavimentazione attuale, dunque granito grigio e rosa. E così si chiude una storia un po’ strana, un po’ – se ce lo consentite – ridicola: l’intervento ha difatti una valenza davvero minima in proporzione al bene che può fare. Nella stessa Bologna, poi, non ci si è mai fermati per altre realizzazioni: si è sempre proseguito al fine del bene della città.
Tutti i progetti sono stati presentati, i disegni e le proposte sono arrivate sul tavolo del sindaco. Con calma, la commissione consigliare si è preso una decina di giorni per lottare con la Soprintendenza, poiché quest’ultima si opponeva a tutti gli interventi di scavi e tagli della pavimentazione. Dal Comune, invece, la lotta proseguiva in un altro senso: no all’ipotesi di passerelle in legno. Mal comune, mezzo gaudio. E pure chi s’accontenta gode: scivoli in pietra, si risolve in questo modo.
Ora serve chiudere un progetto definitivo, che si spera possa ricevere finalmente il via libera finale dagli uffici ministeriali. Certo, i tempi di realizzazione saranno profondamente diversi: devono esserlo. Del resto, è un’opera di dimensioni ridotte e che non ha bisogno di grossa manutenzione. Una vittoria di Pirro per la comunità disabile bolognese, che però non vuole fermarsi qui: prossimo obiettivo, la costruzione di un parcheggio multipiano nei pressi del centro.
Ad unirsi al coro, si è poi aggiunto Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta ma bolognese doc. Recatosi in città, il suo problema è stato proprio trovare un posto per l’auto. Da qui, il suo sfogo su Facebook: “A Bologna per controlli di routine, oggi sono stato all’ospedale Maggiore in auto perchè il tour prevedeva più tappe in luoghi diversi della città; ho notato che si fatica a trovare un posto nel parcheggio e che si paga due volte, il comune (obbligatorio) e il racket (consigliabile); il mio commento: perchè non si costruisce un grande parcheggio multipiano? in subordine: se non riusciamo a mandare il racket “a lavorare!” (capisco che sia difficile), perchè non aboliamo almeno la tariffa comunale?”. Ah, saperlo…
scivolo in p.zza maggiore, ma se mettessero apposto quelli con pendenze superiori al 18% sarebbe meglio. Bologna non è fatta per la disabilità, tanto meno questa amministrazione