Zohra Shah – Ormai virale, sui social, l’hashtag #JusticeForZohraShah. Dal Pakistan ci raggiunge una storia di tristezza e violenza inaudita. É quella di Zohra Shah, che aveva tra i sette e gli otto anni. Zohra alla sua età lavorava già come domestica e si prendeva cura del figlio di un anno di una ricca famiglia della città di Rawalpindi. E lunedì scorso è morta, portata, meglio abbandonata in ospedale dai due padroni dopo che la loro stessa furia si era placata.
ZOHRA SHAH, LA SUA STORIA
La piccola è stata portata in un ospitale di Rawalpindi, nel Punjab, lo scorso 31 maggio con diverse ferite ed è morta poco dopo per le lesioni riportate al viso, alle mani, alla gabbia toracica e alle gambe. Sono inoltre in corso ulteriori indagini per accertare se sia stata o meno vittima anche di violenza sessuale. A portarla in ospedale è stato uno dei due datori di lavoro, che poi avrebbe ammesso di aver picchiato la bambina insieme alla moglie perché “aveva fatto scappare due costosi pappagalli dalla loro gabbia”, secondo la polizia, come riporta il quotidiano Dawn. La bambina era arrivata dalla città di Kot Addu nel Punjab e quattro mesi fa era stata, appunto, assunta dalla coppia.
La morte di Zohra Shah ha ha scosso profondamente l’opinione pubblica, non solo quella pakistana, e ha riacceso la discussione sullo sfruttamento minorile e sulle leggi che regolano il lavoro minorile nel paese. In Pakistan l’impiego di bambini in fabbriche e industrie è illegale, ma in realtà circa 12 milioni di bambini lavorano. A dichiararlo è Society for Protection of the Rights of the Child (SPARC), una ong pakistana che si occupa proprio della tutela dei diritti dei bambini. Molti minori, spinti dall’estrema povertà delle famiglie di origine, lavorano però soprattutto come domestici in case private, rendendo difficile alle autorità risalire a loro.
Sui social in molti hanno condiviso un’immagine che rappresenta una bambina con gli occhi chiusi dentro una gabbia circondata da pappagalli per ricordare la piccola Zohra. Un’immagine simile, stilizzata, compare sulla pagina creata sulla piattaforma JustGiving dall’influencer Faryal Makhdoom e dal marito, il pugile Amir Khan, che hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Zohra.